POLEMICHE A TRICHIANA

Il fronte da caldo è diventato rovente, a dimostrarlo l’ultimo consiglio comunale fatto di stoccate e veleni. E poi ci sono quelle cinquecento firme raccolte in pochissimi giorni e che rivelano un’insofferenza diffusa.

Fa discutere e arrabbiare il progetto di una centrale a biomasse a pochi passi dall’ex Ceramica Dolomite di Trichiana, in piena zona industriale e residenziale. Un progetto da diversi milioni dieuro, interamente privato, e che andrebbe a trattare migliaia di tonnellate di materiale legnoso. Per i detrattori si fa presto a parlare di energia pulita e rinnovabile, soprattutto dopo che divesri studi hanno dimostrato come la combustione del legno sia tra le principali cause delle plveri sottili. Problema questo da cui la Valbelluna non può dirsi certo immune. Lo si è sottolineato anche in consiglio comunale dove – nonostante le diverse posizioni – il no sembra unanime. La stessa maggioranza ha parlato di un progetto ancora tutto da chiarire. Poi c’è il sentire comune. A chi giova un impianto di quel tipo? “L’ex Ceramica Dolomite ha sempre inquinato ma almeno dava da mangiare a tutta la valle”, afferma un cittadino. “Un impianto a biomasse impiega pochissime persone. Tre o quattro al massimo”.

Ma c’è anche chi sottolinea come si tratti di una società privata. Difficile intravvedere un introito – almeno per il momento – per le casse comunali. Insomma, il fronte del no si allarga e le motivazioni – in tempi di crisi come questa – non sono solo ambientali.